All’Università di Salerno il seminario Finanziare la politica

Dopo Perugia lunedì 23 aprile sarò a Salerno per il seminario “Finanziare la politica: fundraising, aziende e lobby” organizzato con il patrocinio dell’Università degli Studi di Salerno e promosso dall’Associazione Scienze Politiche ASP Salerno. Oltre a me e Raffaele Picilli, autori di “Come raccogliere fondi per la politica”, saranno presenti Luca Esposito (Consigliere di Amministrazione di Ateneo – ASP), Gabriele Granato (Web Agency 3d0) e i prof.ri Gianfranco Macrì (Associato di Istituzioni di Diritto Pubblico – DISPSC), Marco Bisogno (Associato di Economia Aziendale – DISA-MIS) e Francesca Manes Rossi (Associato di Economia Aziendale – DISA-MIS).

Ci tengo a ricordare che il prof. Gianfranco Macrì ha in particolare partecipato all’indagine qualitativa sul finanziamento alla politica da parte delle imprese che ho realizzato per il libro e pubblicato nel Capitolo 7.

Il seminario si svolgerà a partire dalle ore 10.00 presso l’Aula “Foa” dell’Università di Salerno. Alle ore 12.15 sarà offerto un coffee break.

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Per maggiori informazioni scrivi a: aspunisa@gmail.com

Nuova presentazione a Perugia con Alessandro Campi

Come raccogliere fondi per la politica? Denaro e democrazia nell’era dell’antipolitica. Ne parleremo giovedì prossimo 19 aprile a Perugia in occasione di una nuova presentazione di  “Come raccogliere fondi per la politica. Manuale di Fundraising e comunicazione per partiti, movimenti e candidati” (Rubbettino Editore).

L’incontro sarà ospitato nell’ambito del corso di Scienza Politica del prof. Alessandro Campi, che introdurrà le relazioni della giornata. Con me e Raffaele Picilli interverrà anche Piero Paoletti, Nextbit srl, presente nel libro con un focus.

Il seminario è promosso dal Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Perugia e da “Rivista di Politica” e si terrà a partire dalle ore 14.30 presso l’Aula 4 del Dipartimento in Via Pascoli.

Consulta la locandina del seminario

Il 22 marzo a Napoli con il seminario ODG sul binomio denaro-politica

Giovedì 22 marzo sarò a Napoli per il seminario  “Fundraising politico: il binomio denaro politica tra democrazia, giornalismo e marketing elettorale”. L’iniziativa – organizzata da Ordine dei Giornalisti Campania, Ferpi Campania e MODAVI Federazione Provinciale di Napoli ONLUS, con il contributo di Costruiamo Consenso e Rubbettino editore – si svolgerà dalle 15 alle 19 nella suggestiva cornice dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.

In Italia la relazione tra politica e denaro è sempre stata percepita in modo negativo sia per questioni culturali sia per l’incarnazione distorta che ha assunto il finanziamento pubblico in nel nostro Paese. Con l’entrata in vigore nel 2017 della riforma sul finanziamento pubblico della politica, diventa necessario per i partiti autofinanziarsi. Devono quindi “guadagnarsi” la fiducia degli elettori, incluse donazioni e destinazioni annuali del 2xmille. Ma come fare?

Candidati, partiti, movimenti come raccolgono i fondi necessari per manifesti, eventi, siti web, comitati, consulenti, ovvero per tutti gli strumenti antichi e moderni, offline e online, delle competizioni elettorali? Stanno semplicemente raccogliendo fondi o hanno attivato processi di fundraising per la politica?

Tenuto conto del quadro normativo insoddisfacente, dell’inefficienza dei meccanismi di trasparenza e dell’assenza di una disciplina sulle lobby, comprendere lo stato dell’arte del fundraising politico in Italia ha una valenza notevole per giornalisti e professionisti delle relazioni pubbliche.

Con Raffaele Picilli cercheremo di fornire un quadro chiaro e dettagliato sul tema, parlando del nostro libro “Come raccogliere fondi per la politica. Manuale di Fundraising e comunicazione per partiti, movimenti e candidati” (Rubbettino Editore).

Interverranno tra gli altri: Elena Salzano, Delegata regionale FERPI Campania, Giancarlo Panico, Strategist & Communication manager, Federico Anghelé, Riparte il Futuro, Michele Corradino, Consigliere di Stato e Commissario ANAC, Marco Demarco, Direttore Master Giornalismo Università degli Studi di Napoli Suor Orsola Benincasa.

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Info e iscrizioni: info@costruiamoconsenso.it

Saranno riconosciuti 4 crediti formativi agli iscritti all’Ordine dei Giornalisti registrati sul portale SIGEF.

Il 19 marzo a Milano per la presentazione del mio libro

Lunedì 19 marzo sarò a Milano per presentare il libro scritto con Raffaele Picilli e Marina Ripoli “Come raccogliere fondi per la politica. Manuale di fundraising e comunicazione per partiti, movimenti e candidati”.

La presentazione si svolgerà presso l’Hotel Ascot di Milano in via Lentasio 3 ealle ore 18.30 e saremo ospitati da Ferpi Lombardia 

Nando Pagnoncelli, CEO di Ipsos Italia e autore della prefazione del libro, sarà tra i relatori dell’incontro insieme ad Alessandro Papini, delegato Ferpi Lombardia, e Mario Rodriguez, esperto di comunicazione politica e fondatore di MR & Associati. Introdurrà l’incontro il giornalista e socio Ferpi Orazio Ragusa Sturniolo.

Io e Raffaele illustreremo i contenuti del manuale: “Il nostro sistema politico, ormai privo di rimborsi elettorali, sta facendo i conti con il falso mito della politica a costo zero. Oggi, il rosso delle casse dei partiti è lo specchio di un uso ancora poco efficace dei principi e delle tecniche di fundraising. La crisi sistemica della politica è acuita dalla mancanza di trasparenza nelle modalità di finanziamento dei partiti. Il fundraising politico, invece, se fondato su codici etici, regole di trasparenza e un approccio relazionale, può rappresentare una risorsa democratica per il nostro Paese. Tale concezione del fundraising va al di là della funzione utilitaristica e a breve termine della semplice raccolta fondi. Si tratta di una vera e propria strategia comunicativa per la partecipazione politica”.

Un ringraziamento particolare ad Alessandro Papini e a FERPI (di cui faccio parte) per l’interesse mostrato verso questo progetto e la volontà di valorizzare il mio lavoro. Grazie

Recensione su Il Sole 24ore: Fundraising, prima delle risorse ai partiti serve la fiducia degli elettori

Di seguito la recensione di Riccardo Ferrazza del libro  Come raccogliere fondi per la politica. Manuale di Fundraising e comunicazione per partiti, movimenti e candidati pubblicata il 1° febbraio 2018 su Il Sole 24ore dal titolo: “Fundraising, prima delle risorse ai partiti serve la fiducia degli elettori“.

«Affinché al cittadino/elettore sia chiara la Buona Causa perseguita dal candidato/partito/movimento è fondamentale porre molta cura nella stesura del programma elettorale. Nel fundraising politico è infatti la chiave per raccogliere fondi». Basta attingere a uno dei molti consigli contenuti in un manuale appena pubblicato da Rubettino (forse il primo nel suo genere: Raffaele Picilli e Marina Ripoli, Come raccogliere fondi per la politica) per rendersi conto di quale sia la distanza tra le pratiche dei nostri partiti e la teoria che si dovrebbe perseguire per assicurarsi un futuro fatto di finanziamenti privati. Perché quando si tratta di programmi elettorali vengono alla mente soprattutto le promesse dalle coperture incerte che inseguono gli elettori nella corsa al voto del 4 marzo.

Il manuale, «pratico, tecnico e concreto», si rivolge a un mondo, quello della politica, che vive la prima campagna elettorale senza poter più contare sul fondi pubblici. Aboliti per volere del governo di Enrico Letta con una legge (n.13 del 2014) che, si ricorda nel testo, «nel corso di quattro anni ci ha gradualmente portato a un sistema di finanziamento indiretto, privo di rimborsi elettorali, fondamentalmente di natura privata, basato sulle donazioni volontarie agevolate e il 2 per mille ai partiti». Un risveglio in una nuova dimensione in cui i partiti si muovono con difficoltà e ritardo: in pochi, fanno notare gli autori, «hanno preso consapevolezza della necessità di ricercare i fondi, mentre ancora meno sono state le realtà che hanno puntato su donazioni di tipo periodico».

«Improvvisarsi fundraiser nell’attuale contesto socio-economico e politico non è possibile». Ne sanno qualcosa i candidati di Forza Italia: in passto a versare soldi era il fondatore Silvio Berlusconi. Ora non più. Così ai candidati è stato chiesto di autofinanziarsi, in altri termini di arraggiarsi. E ai moduli per accettare la candidatura era allegato un impegno a versare al partito 30mila euro (lo ha raccontato Repubblica) con la possibilità di uno sponsor: un terzo che metta i soldi necessari.

Il primo grande ostacolo da superare non sono certo gli accorgimenti tecnici di cui pure c’è bisogno per assicurarsi l’autofinanziamento, ma la «sfiducia dei cittadini e la cattiva opinione che essi hanno nei confronti del rapporto tra politica e denaro». Da questo punto di vista un grave danno è stato causato dai tanti episodi di corruzione e malversazione di cui si sono resi protagonisti, anche in tempi assai recenti, i partiti, come ricordano le condanne inflitte per esempio allo storico leader della Lega Umberto Bossi o all’ex tesoriere della Margherita che hanno gestito i fondi destinati alle loro formazioni per fini personali. «I soggetti politici devono perciò lavorare molto per ricostruire la loro credibilità la loro reputazione, ristabilendo corrispondenza tra le parole e i fatti». Ecco il primo compito.

Una chiave di ripartenza è evitare gli errori del passato. A destra e a sinistra. Quando gli autori del manuale parlano dell’importanza di disporre di un database «per costruire la “macchina” del fundraising politico» viene in mente la gestione (e le polemiche) sugli elenchi di chi aveva votato alle primarie del Partito democratico ai tempi dell’incoronazione di Romano Prodi. Finiti chissà dove. Quando tra le fonti dell’autofinanziamento vengono citati i lasciti testamentari le cronache politiche ci ricordano la vicenda della casa di Montecarlo: ceduta da una nobildonna romana ad An nella persona dell’allora leader Gianfranco Fini e finita in una rete di riciclaggio di cui lo stesso ex presidente della Camera deve ora rispondere in tribunale.

Il manuale si chiude con un elenco che può tornare utile nei giorni restanti di campagna elettorale. «Venti consigli su come raccogliere, da subito, fondi». Si parte da «identificare la Buona causa» e si chiude con «Rinunciare a un donatore se necessario». «Ma se la politica non mantiene alta la sua reputazione, la sua credibilità e la sua integrità non c’è creatività» o tecnica che tenga. «L’elettore non è stupido». Speriamo.

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Come raccogliere fondi per la politica. Manuale di Fundraising e comunicazione per partiti, movimenti e candidati

Come raccogliere fondi e coinvolgere volontari? Quali strumenti di marketing e comunica­zione adottare per efficaci strategie di fundraising politico? Come gestire le donazioni delle aziende in assenza di una disciplina sulle lobby?

Tutte le risposte sono in questo manuale chiaro e completo, rivolto a candidati, partiti, movimenti, liste civiche e piccoli circoli che hanno necessità di una bussola per orientarsi nella giungla del fundraising per la politica. Non bastano infatti una cena, un’iniziativa di crowdfunding o un banner online sul 2 per mille per fare fundraising politico. Bisogna abbandonare l’improvvisazione, andare oltre la semplice raccolta fondi e attivare un sistema di donazioni costanti. Per farlo occorre rispet­tare codici etici e regole di trasparenza, fare formazione, rivolgersi a professionisti del fun­draising politico, ma soprattutto costruire con i cittadini legami di fiducia solidi e duraturi.

Il manuale è articolato in sette capitoli e arricchito da otto focus tecnici a cura di professionisti specializzati in settori chiave per il fundraising politico: Luca Bolognini, Marco De Iapinis, Gabriele Granato, Beatrice Lentati, Francesco Macioce, Daniela Motti, Piero Paoletti e Marco Regni.

Il volume è inoltre corredato da un’indagine qualitativa sullo spinoso tema del finanziamento ai partiti da parte delle imprese, a cui hanno partecipato: Federico Anghelé (Riparte il futuro), Maria Cristina Antonucci (Cnr), Filippo Berto (BertO), Angelo Bruscino (Confapi Giovani), Virginio Carnevali (Transparency International Italia), Gianluca Comin (Comin & partners), Michele Corradino (Anac), Andrea Ferrazzi (Confidustria Belluno-Dolomiti), Gianfranco Macrì (Università degli Studi di Salerno), Pietro Paganini (Competere), Pier Luigi Petrillo (Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza e Università Luiss Guido Carli), Roberto Race (Competere), Gianluca Sgueo (New York University), Vincenzo Smaldore (Openpolis).

Portiamo il fundraising politico al Master di Public Affairs Unisob

Il 26 gennaio 2018 alle ore 14 sarò all’Università Suor Orsola Benicasa di Napoli al  Master in Gestione degli Affari Pubblici – MiMPA  per presentare il nuovo libro “Come raccogliere fondi per la politica.

Nel corso del modulo dedicato alla comunicazione politica e al campaign management, tenuto da Claudio Velardi e Francesco Nicodemo , tratterò con Raffaele Picilli il tema del fundraising politico evidenziandone principi, strategie e tecniche offline e online.

Lezione alla LUISS: I leader politici del futuro sapranno fare fundraising?

Venerdì 12 gennaio sarò a Roma all’Executive Master in Leadership Politica organizzato dalla LUISS School of Government con una lezione su comunicazione e fundraising politico.

luiss leadership politica

Il master è un percorso interessante perchè offre una comprensione approfondita della leadership politica, combinando un approccio alla materia storico-teorico con numerose attività pratiche e workshop volti a fornire una preparazione concreta e in grado di essere messa immediatamente all’opera tanto nelle sfide professionali e lavorative quanto nella realizzazione di nuove attività e iniziative.

La direzione del corso è affidata a:

  • Sen. Pierferdinando Casini – Presidente Commissione Esteri, Senato della Repubblica
  • Prof. Raffaele De Mucci – Ordinario di Scienza Politica, LUISS Guido Carli
  • Prof. Marc Lazar – Presidente del Consiglio Scientifico, LUISS School of Government

Io sono onorata di far parte della faculty di questo executive master e forse sarà l’occasione per presentare in anteprima il mio prossimo libro realizzato insieme a Raffaele Picilli.

A gennaio vi darò qualche dettaglio in più.

Mala tempora currunt…

Generare paura non risolve i problemi, semmai li ingrandisce e ne crea degli altri… questa è pura istigazione all’odio razziale ed è un’operazione di comunicazione politica scorretta che mi offende come donna e come professionista… utilizzare un manifesto dell’illustratore di propaganda fascista Boccasile e riportarlo ai nostri giorni (tra l’altro con una comparazione storica del tutto sbagliata) è solo un modo per sfruttare e strumentalizzare, purtroppo in maniera tristemente efficace, gli eventi disgraziati degli ultimi giorni… unicamente per convenienza politica. La Politica dovrebbe fare proposte non instillare nuovo odio… la politica dovrebbe agire non creare disordine e scatenare nuova violenza dando manforte ai sentimenti di paura che già serpeggiano nella nostra società… questo manifesto non è politica e nemmeno comunicazione politica degna di questo nome.

 

 

Ricerca 2016. Fundraising per la politica in Italia, Stati Uniti d’America e Regno Unito

Ricerca 2016. Fundraising per la politica in Italia, Stati Uniti d’America e Regno Unito

Il 5 ottobre 2016, con il mio collega Raffaele Picilli, ho presentato in conferenza stampa alla Camera dei Deputati l’indagine comparativa 2016 “Fundraising per la politica in Italia, Stati Uniti d’America e Regno Unito” realizzata per il Centro Studi sul Nonprofit, Raise the Wind e Costruiamo Consenso.
Ne hanno discusso Maurizio Bianconi, Deputato Conservatori e Riformisti, già tesoriere di Forza Italia; Antonio Misiani, Deputato, già tesoriere del Partito Democratico; Nando Pagnoncelli, Presidente di Ipsos Italia; Antonio Palmieri, Deputato, Responsabile internet e nuove tecnologie di Forza Italia; Domenico Petrolo, Coordinatore Ufficio Fundraising PD Nazionale.

Con la ricerca, conclusasi a settembre 2016, abbiamo monitorato le attività di fundraising e people raising di diciassette partiti/movimenti politici italiani e ha rilevato un incremento della percentuale dei soggetti che adottano al­meno una tecnica di fundraising, passata dal 45% del 2013 (anno precedente all’entrata in vigore della Legge 13/2014 sull’abolizione del finanziamento pubblico diretto) al 100% del 2016 (ultimo anno prima della piena attuazione della legge e del taglio definitivo dei rimborsi elettorali). Quest’anno l’88% ha adottato fino a due tecniche di rac­colta fondi e il 59% ne ha utilizzate almeno tre.

Rispetto al 2013 è aumentata anche la percentuale di partiti/movimenti politici che raccoglie i dati dei propri donatori passando dal 25 al 94%. Inoltre, negli ultimi mesi abbiamo assistito ad un alto grado di aggiornamento dei siti web dei soggetti politici analizzati, siti che hanno migliorato o accolto nuove sezioni dedicate alla trasparenza, al 2xmille e alla raccolta di donazioni.

I partiti e i movimenti politici, seppur con lentezza e senza una programmazione ad ampio raggio – spinti, e in qualche modo costretti, dai tagli e dalle nuove regole imposte dalla Legge 13/2014 – sembra quindi si stiano organizzando per far fronte alla sfida dell’autofinanziamento.

Abbiamo spiegato: «Questi dati sono solo apparentemente positivi perché non garantiscono che il fundraising sia stato realmente utilizzato. I numeri emersi dall’indagine registrano una maggiore specializzazione rispetto al 2013, ma si è trattato principalmente di semplici raccolte fondi che non mirano alla periodicità delle donazioni né a creare un rapporto duraturo con il donatore. Un approccio errato se si pensa che il 2017 è dietro l’angolo e il finanziamento pubblico diretto sta per essere eliminato del tutto».

Rispetto al 2013 è aumentato il ricorso alle tecniche, ma resta ferma la scarsa adozione dei veri principi del fundraising.

«Il fundrasing  non può essere definito come una serie di tecniche da utilizzare occasionalmente per necessità finanziarie, si tratta al contrario di una vera e propria strategia comunicativa per la partecipazione politica, un insieme di azioni strategiche “permanenti” e regolari utili a ricercare un nuovo e più forte legame con i cittadini. Una concezione del fundraising che va perciò al di là della funzione utilitaristica e a breve termine della semplice raccolta fondi».

Restano basse ad esempio le percentuali dei partiti che ricorrono a tecniche che implicano una maggiore interazione o basate su un forte rapporto identitario. Soltanto il 24% dei partiti presi in esame offre la possibilità di svolgere attività di volontariato organizzato, appena il 12% punta sulla vendita di gadget shop online e solo il 7% dei partiti e movimenti analizzati fa ricorso propriamente al crowdfunding per il finanziamento di progetti e attività.

Nel 100% dei casi sono i social network (principalmente Facebook e Twitter) il mezzo più utilizzato dai partiti e dai movimenti politici analizzati per comunicare con i propri sostenitori. Solo il 35% del campione dispone di intranetstrumenti di comunicazione interna com­munity ufficiali. Sui siti web dei soggetti politici analizzati solo il 47% offre la possibilità di iscriversi alla newsletter di partito e solo il 12% dispone di form in home page per l’iscrizione

Si punta troppo sulle potenzialità della raccolta fondi sul web, potenziando il ricorso a sistemi di pagamento online, ma si dimentica che anche se Internet offre applicazioni eccellenti per sostenere e migliorare un pro­gramma di fundraising, non vi è nulla che possa sostituire i metodi classici e il contatto personale con un dona­tore.

Nel confronto con Regno Unito e Stati Uniti d’America l’Italia appare ancora indietro. In questi Paesi le tecniche di fundraising e people raising sono ormai consolidate da decenni e mantengono un trend in crescita, anche se lento. Il ricorso a più tecniche per organizzare raccolte di fondi è la prassi e il livello di risposta dei donatori è altissimo. Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti sono l’esempio di quanto sia importante il fundraising.